email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox
Dunque, nonostante non sia stata raggiunta un'unaminità, la maggioranza ha scelto il cambio del nome del blog: da Trafficantevolpino a "Panino e Listino", una specie di fusione per incorporazione questa volta è la carta stampata che si "mangia" il web.
Dunque si cambia, anche se in verità questo blog è già cambiato, lo si capisce dai commenti e in generale dall'umore e dai frequentatori, succede anche ai luoghi e locali migliori di passare periodi di anonimato e di buio. In verità non ho mai avuto nessun interesse di essere in vetta alla classifica nè paura di rischiare la retrocessione, quel che più mi spiace è che questo blog ha perso la sua esclusività. Una volta era un bel salottino, non uno dei salotti buoni conosciuti in Italia, ma un luogo dove trovare rifugio e conforto, oltre che dove poter confrontare idee e proposte.
Così non è più e non so se lo sarà di nuovo in futuro, forse no, magari sì, chi lo sa.
Per ora si continua con questa formula, molto centelinata, di tempo per scrivere ne ho poco, o forse ho solo poche cose sensate da scrivere. Per questo ho deciso che insieme ai miei scarni pensieri, riproporrò qui gli articoli vecchi della carta stampata. Riletti dopo hanno un effetto diverso e possono essere sempre tema di confronto, in attesa che si sviluppi qualcosa di più interessante.
Dimenticavo, i temi operativi sono esclusività della carta stampa, mi sembra logico e corretto. Oltre a Libero ci sono anche i social, l'indirizzo twitter lo trovate qui a fianco.
Forza, si ricomincia.
LIBERO 11 Febbraio 2016
“Il risparmiatore ti perdona tutte le perdite quando
la borsa crolla, ma non ti perdona nessuna perdita se la borsa sale” recita
così un antico detto di borsa. Che poi tradotto vuol dire, se la borsa sale e
tu sei al ribasso, vivrai nell’emarginazione totale. Questa è stata la spada di
Damocle che mi sono trascinato per tutto il 2014, quando in questa rubrica sono
andato ripetendo di accumulare posizioni al ribasso su Milano e Nasdaq, stretto
tra la baldanza del governo Renzi e la spinta monetaria di Bce e Fed, se sale,
se sfonda 24.000 è la fine.
Se c’è una cosa sicura sui mercati, oltre al fatto
che non esistono certezze, è che nessuno conosce mai in anticipo il motivo per
cui una borsa salirà o crollerà, ma esistono sempre degli indicatori (veritieri
o mentitori) che ti suggeriscono una direzione. Così è stato per tutto il 2015,
mentre una massa di piccoli investitori tentava di far correre le borse, le
“mani forti” dall’alto distribuivano creando un tetto. E’ l’alternanza dei
cicli, in basso le mani seminano, raccolgono la scelleratezza dettata dal
panico, attendono la maturazione, e poi a crescita avvenuta, vendono i
biglietti ai ritardatari che vogliono entrare alla festa quando la musica ormai
è finita. Guardate i grafici a Wall Street, per tutto il 2015 si è formata una
massa di nuvole nere, che tra fine anno e inizio 2016 ha scaricato la tempesta.
E’ vero in Estate avevamo vissuto un anticipo, perché l’orso è così, da la prima unghiata per
sentire la consistenza della carne, ma dopo affonda perché vuole vedere il
sangue.
A fatti avvenuti si cercano sempre spiegazioni e
colpevoli. Tra le tante congetture che la fantasia scatena, non ho sentita
quella del “terrorismo finanziario”, visto che Parigi non è servita a nulla,
colpiamo con il denaro. Probabilmente è assurda, ma nessuno parla, né le
autorità di mercato, né tantomeno quelle politiche, anche Draghi e la Fed
stanno centellinando gli interventi.
Quello che conta ora è capire cosa potrà accadere.
Facendo un’analisi tecnica molto semplice, sotto 18.000 (che per me era un
livello importante) il rischio è di cadere a 12.000, il livello del “whatever
it takes”, lo ricordate? Sarebbe però uno sfregio nei confronti di Draghi.
Diceva Peter Lynch (Magellan Fund): “le
fasi di ribasso dei mercati sono come le tormente di neve in Colorado, ossia
cose normali”. Ed è a questo che dobbiamo pensare, per non cadere nel panico.
PIAZZA
AFFARI: “salirò, salirò, non so ancora
bene quando, ma provando e riprovando…” Daniele Silvestri cantando Sanremo,
questo deve diventare il nostro inno. Purtroppo l’attuale situazione assomiglia
sempre più al 2011. Dobbiamo invertire in fretta, tornare a 12.000 sarebbe
l’ergastolo per il Toro.
3 commenti:
Nonostante il sole e i buoni rialzi, questa è proprio una brutta giornata
Addio Marcello De Cecco
PaninoListino..Trafficante..é la stessa cosa per lo "stato" del blog...direi che tornerá VIVO quando ck sará chi scrive "l'operatività".
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