email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox
Le elezioni sono sempre un'incognita, anche se si tratta della Germania con una Merkel strafavorita, fino a Sabato scorso il timore maggiore era concentrato sul "Partito degli Euroscettici", se entreranno in Parlamento, l'Euro e la stabilità europea saranno nuovamente in pericolo.
Solo fantasmi, tutto svanito, la Merkel ha stravinto, gli Euroscettici sono rimasti fuori dal portone, e ci sarà bisogno di una "Grande Coalizione" che potrà adirittura ammorbidire la politica tedesca nei confronti dell'Europa Mediterranea.
Cosa volete di più?
E il Toro festeggia, non si ferma e timidamente (almeno a Piazza Affari) supera il muro dei 18,000, il grande ostacolo.
Non basta, si aggiunge Roubini che da oggi è tornato rialzista, saranno le mega feste nell'attico a New York, saranno i numerosi bagni di champagne nella jacuzi, ma dal 2008 non ne ha più azzeccata una che sia una, cambiando continuamente bandiera, dimostrandosi un perfetto indicatore contrarian.
Svolta di Roubini: "è l'ora di comprare azioni" e quindi che si fa, si vende?
Niente di tutto questo, il Toro è troppo forte per farsi impensierire dalla scaramanzia, si va avanti, anche a costo di dar ragione all'economista bohemien, si va avanti, almeno per quanto riguarda Piazza Affari, non ci fermiamo!
Sono in ritardo con la Newsletter e con gli arretrati di Panino e Listino, ora cerco di recuperare.
Iniziamo con l'articolo in edicola su Libero del 11 Settembre 2013, eccolo a voi qui sotto:
LIBERO 11 Settembre 2013
“Niente sarà più come prima”, questa era la scritta
che si sollevava tra fumi e macerie dopo la caduta del Wtc nel tragico 11
Settembre 2001, un atto scioccante, per il mondo e per l’economia. Fumi e
macerie che impedivano all’occhio umano, terrorizzato, di vedere il futuro. “La
distruzione creatrice” direbbe Schumpeter, se non fosse che in questo caso la
demolizione comprendeva anche vite umane e una perdita di fiducia corale, vera
anima sociale ed economica. Ma Schumpeter anche questa volta si rivelava un
solido punto da cui ripartire, dalle macerie sarebbe rinata una ripresa
economica mondiale e un nuovo modello finanziario e di credito, una crescita
agevolata anche dai “tassi bassi” di Greenspan e trainata dalla virulenza dei
Paesi Emergenti. Ripresa, dal 2003 al 2007, che l’Italia è riuscita appena a
sfiorare, a prenderne solo una piccola fetta, mancando una grande occasione. La
“distruzione creatrice” che si era innescata nel 2001, formava sì un nuovo
modello finanziario che portava con se occasioni di arricchimento, ma anche il rischio di un’esasperazione che
proprio nel 2008 ha avuto il suo tragico epilogo con il crollo della Lehman
Brothers. Quando si brucia denaro o quando cade una banca non si vedono macerie né si odono rumori
fragorosi ma credetemi che, anche solo guardando un monitor, o le facce di
alcune persone o anche percependo lo stato d’animo, il dolore e lo schianto
sono potenti. Dopo Lehman “niente sarà più come prima” si sentiva ripetere
nelle stanze ovattate della finanza, il sentiero verso un nuovo ’29 è
tracciato. Fortunatamente non fu così,
perché tra le macerie del denaro si creò l’ennesima occasione di rilancio nel
cambiamento, una nuova roboante crescita era all’orizzonte, questa volta non
più economica, ma puramente finanziaria, non più trainata dai Paesi Emergenti,
ma dal vecchio Occidente. Credete che questa volta l’Italia sia riuscita a
cavalcarla? Nemmeno per idea! Eppure l’Italia è parte del vecchio Occidente.
Niente da fare, mentre tutte le borse del mondo agevolate dagli stimoli
monetari viaggiano chi sopra, chi nei pressi dei massimi, Piazza Affari rimane
fanalino di coda distante ancora più del 60% dalle vette. Non basta, oggi
arriva anche la beffa, la Spagna nella lunga corsa dello Spread (volgarmente
definito come il differenziale con i titoli tedeschi) mette la freccia e ci
sorpassa, uno Spread Btp/Bund che oggi viaggia stabilmente a 250 e che nel
1999, l’alba dell’Euro, si era schiacciato a 20. Si avete letto bene, 20,
un’altra occasione persa. Non tutto è perduto, ma se non vogliamo lasciarci
sfuggire anche questa occasione, dobbiamo fare presto, dando come minimo un
segnale di stabilità, prima di ripartire.
FTSEMIB: e siamo di nuovo a 17,500, aggrappati con i
denti e le orecchie ben tese ad ascoltare la politica. Mentre Wally viaggia sui
massimi, noi tentenniamo. Vogliamo perdere anche questa occasione? Tutti gli
indicatori dicono Toro, non azzoppiamolo e andremo lontano. Molto lontano.
TELECOM: solo una pausa, ma presto si riparte.
Accumulare.
PROFILO:
flirt con quota 0,24, ci siamo quasi.
LUSSO: attenzione perché ora costa caro, troppo
caro.
D’AMICO: è ormai pronta per il varo.
2 commenti:
cosa succederà? vendita di TIM Brazil, no adc a mercato, scorporo con dentro cdp
giusto Bud?
Gianni
Siamo sicuri che i rivali di Telefonica lasceranno Telecom Italia con tanta facilità?
Vorrei ricordare che non solo Telefonica non ha la maggioranza, ma non ha nemmeno il 30%!!!
Ha solo la maggioranza del 23%
Ricordiamocelo....
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