14 aprile 2010

ALTA FINANZA - Geronzi, Generali è mia, bye bye Bernheim


"Capisco che non si voglia rinnovare per tre anni un presidente di 85 anni, ma in questo caso l'età è un pretesto, non accetto il modo in cui sono state fatte le cose, nei miei riguardi e nei riguardi di Generali". Parola di Bernheim, la sfinge delle Generali questa volta si scuote e svuota tutti i sassolini accumulati nella lunga e logorante partita per il controllo delle Generali. Bernheim, nell'intervista a Le Figaro ricorda che nel 1999, all'epoca del suo primo allontanamento dal vertice di Trieste, affermò che "la riconoscenza è una malattia del cane non trasmissibile all'uomo".
Posso capire l'amarezza del gentleman, ma stupisce la sua (apparente) ingenuità, non sapendo o non volendo sapere che se esiste un essere umano lontano dalle qualità del cane, questo è il coccodrillo Geronzi. Prova a sguazzare intorno alle sue acque territoriali e lui farà un sol boccone di te. Così è successo al rampante Matteo Arpe, e la stessa fine ha fatto il Mckinsey boy Profumo. Con la scomparsa di Cuccia, il coccodrillone ha dragato le acque e con grande calma è riuscito ad incoronarsi re della finanza italiana. Bernheim, con la morte di Cuccia e successivamente del delfino Maranghi, doveva capire che prima o poi sarebbe arrivata l'ora della sua abdicazione.
Io, buddyfox, operatore di primo pelo, fin dall'inizio ho avuto ben chiara una cosa: se vuoi farti male, se vuoi perdere, mai andare contro Geronzi, meglio seguire la sua scia"... vedremo se sarà così anche con l'armata Generali.


Pubblicato da Buddy Fox | Blog friends: leggi anche Fuorimercato

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