04 dicembre 2009

THE DAY AFTER - Lehman, il Super Rimbalzone ed il Sussidiario


Dicembre, l'ultimo mese di questo 2009 che mi ha dato nuova vita, è appena iniziato, ma per me è come se l'anno fosse già finito. Questi sono i giorni di un triste anniversario, giusto un anno fa, in mezzo alla piena baraonda (era un venerdì sera), ricevo questo sms, dalla Signora che chiamerò Lady X, c'era scritto: "...non ti ho chiamato in questi giorni perchè ho molti pensieri e so che anche tu non stai bene e questo mi dispiace, ma è meglio per entrambi se ci prendiamo una pausa, ti voglio bene". Prima reazione, non ho battuto ciglio, avevo ricevuto talmente tante bastonate, con un corpo pieno di lividi ed anestetizzato, una in più o una in meno non faceva differenza. A freddo però mi resi conto della mazzata, una sprangata in fronte, sotto di me si apriva l'abisso, non solo era la fine di un sogno a cui rimanevo aggrappato da anni, ma una delle persone più importanti della mia vita mi aveva, anche se involontariamente, scaricato! Da un giorno all'altro mi ritrovavo senza, nell'ordine: un minimo di stipendio fisso, senza prospettive e con il conto prosciugato. Praticamente il numero 0 (ZERO) era il mio migliore amico. Era l'inizio della fine, o l'inizio di una nuova vita? La borsa caracollava aggrappandosi al mio morale e so benissimo di essere stato a tratti (grandi tratti) patetico con i miei articoli ed i miei pensieri. A volte, spesso, il mio pensiero sballa! Mi alzavo al mattino, la prima reazione era quella di essere in un incubo, sembrava un sogno, la seconda reazione era una convinzione, mi dicevo: "male che vada, andrò a lavorare in fabbrica, e che sarà mai, un lavoro onestissimo, imparerò qualcosa di nuovo, avrò uno stipendio fisso e ci guadagnerò in salute!" Ma una persona, un angelo, mi aveva dato fiducia, ed ero ancora in gioco. Questa volta potevo giocarmi la partita, ero io l'allenatore e giocatore della squadra, avevo la piena fiducia del presidente. Era in gioco tutto, la mia autostima che anche se sprofonda, non muore mai, e le mie capacità. Se va male, allora è chiaro, questo lavoro non fa per me, vorrà dire che di mercati io non ne capisco una cippa di lippa! Ma almeno non avrò rimpianti, c'ho provato. C'era un magone, avevo perso quella che io consideravo una famiglia adottiva e soprattutto non mi perdonavo che fosse finita così, perchè io non scappo mai, così ho cercato di mantenere i contatti, con distanza e discrezione. Oggi, venerdì 4 dicembre 2009, le cose sono cambiate, qualcosa di buono ho fatto, e sono riuscito a dare soddisfazione alla persona che (io dico follemente) ha avuto il coraggio di darmi piena fiducia. Nei giorni scorsi ho ricevuto un sms, era Lady X e diceva: "le cose non sono cambiate etc. etc.", elencandomi tutta la serie di problemi extraprofessionali che avevo rovinato il rapporto e soprattutto, in aggiunta, c'era un'altra tegola: "il capo sta male, molto... sarò io a portare sfiga? Ne vuoi un po'?". Capivo che era una battuta per sdrammatizzare. Io ho risposto: "...e se fossi io a darti un po' di fortuna? Non sarebbe meglio?;-) Spero di rivederti presto". Io ho avuto fortuna, molta fortuna e perchè non dovrei condividerla con le persone a cui voglio bene e che sono in difficoltà?
Avevo anche la conferma che non ero io il problema, ma quello che ci circondava. In questo lavoro, se non ti alieni dai problemi persona, se non liberi la mente, ma scateni tutta la tua rabbia sull'operatività, sbaglierai sempre. Questo è un lavoro in cui devi avere la mente areata, spaziosa, libera, reattiva. Se sei soffocato dai problemi della tua vita, non potrai mai rendere, o li risolvi, oppure devi fermare il lavoro. Non sarà certo il lavoro la soluzione ai tuoi problemi, ne potrai, con quelle zavorre, riuscire nel lavoro. Sarebbe come costruire un casa con cemento mescolato a materiale scarso, in una zona sismica, potrai reggere a qualche terremoto, ma prima o poi la casa crolla. Con una mente pericolante perchè appesantita da mille pensieri, non potrai mai dare, per così dire, buoni risultati.
Non era possibile che ogni volta, sebbene gli scenari tracciati per il lungo, fossero esatti, tranne i primi anni, alla fine non si portasse a casa nulla, ma a causa dei nervi, si rovinasse puntualmente il lavoro svolto. Me lo chiedevano gli amici, la fidanzata, mia nonna: "ma com'è possibile che nemmeno questa volta non sei riuscito a guadagnare?!". Me ne vergognavo, con me stesso, e soprattutto non mi piaceva adossare le colpe, la responsabilità era mia, ero io a dover cambiare... la vita ha deciso per me.
La cosa che più mi fa rabbia è che il mio vecchio capo è ammalato, e non so quanto potrà vivere, quanto è grave la malattia, ed io non posso essergli vicino, non posso essere presente nel momento del bisogno. Io non sono mai scappato e soprattutto non ho mai abbandonato le persone nel momento delle necessità, anzi il più delle volte è stato il contrario, quando alle persone le cose andavano meglio, ero io quello ad essere scaricato. Ma chi se ne frega! Vuol dire che sono un portafortuna, anche di me stesso;-)
PS. Un'altra cosa, conoscete IL SUSSIDIARIO? E' un sito prestigioso, vi basta guardare le firme di molti articoli, da politici alla Blair, D'Alema, Aznar, a professori universitari, Imprenditori, Economisti etc etc. Qualche settimana fa ricevo una email dalla redazione di questo sito, una cosa incredibile! Il Sussidiario del Bottarelli legge il TrafficanteVolpino di BuddyFox?!;-) "Non c'è più religione!";-) Mi chiedevano di preparare un pezzo sul "mio dopo Lehman". L'ho scritto in una domenica pomeriggio, sole, mare, camminando lungo la spiaggia... di getto, spero vi piaccia... vi basta cliccare qui sopra e potrete leggerlo direttamente dal SUSSIDIARIO. A presto! Baci

Pubblicato da Buddy Fox | Blog friends: leggi anche Fuorimercato

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